Opera unica in cui l’artista scandisce le lettere delle parole del titolo di ogni traccia dall’inizio alla fine del brano che potrebbe non iniziare e/o non finire mai, senza alcuna volontà armonica o anche solo minima concezione accademica. Il caos che si fa principio, dogma, codice primario da annientare e rigenerare nello stesso attimo in cui si manifesta. È un lavoro che si svolge nel campo che possiamo definire della “Contemporaneità – Presenza dell’assenza”. Come nelle opere pittoriche, scultoree, installative, performative e fotografiche tutto è sovrapposto, in qualche modo caotico, se consideriamo come ordine il “caos” che “normalmente” viviamo; è uno stato non lineare, direi puntiforme, le lettere che formano le parole di una frase vengono pronunciate ed ascoltate tutte nello stesso istante, con note casuali e/o, senza spazio nè tempo, in un caos generativo e mortifero in se stesso, di conseguenza senza modificazioni “successive”. Tutto è adesso, quindi, nessuno nasce nessuno muore.